Il Territorio

L'arte del ricamo, il punt'é nù di Teulada

L'arte del ricamo è un patrimonio senza tempo che contraddistingue molti paesi della Sardegna. Fra questi c'è anche Teulada, conosciuto per il punt'é nù, il cosiddetto 'punto annodato'.

Solo sul lino Usato fino all'Ottocento per impreziosire il collo, i polsini e le spalline del costume tradizionale di Teulada indossato dagli uomini, il punt'é nù divenne poi il ricamo più utilizzato per il corredo delle donne. Presente su lenzuola, centrini, tovaglie e cuscini, rigorosamente in lino. Tali motivi sono stati riprodotti anche su altri elementi dell'artigianato sardo, dalle ceramiche alle sedie di legno impagliato.

Come si fa Il punt'é nù è un'arte che si tramanda di famiglia in famiglia, di madre in figlia, ma che può essere imparata anche attraverso i corsi tenuti da alcune associazioni culturali di Teulada. Si tratta di un tipo di ricamo a fili contati, che utilizza un solo punto base, il nodo, ripetuto per creare diversi motivi geometrici, in genere di significato simbolico. La sua particolarità? Al rovescio del lavoro non si vedono punti di costruzione.

La leggenda La tradizione sarda fa risalire l'invenzione del punt'é nù a una donna condannata al carcere a vita anziché a morte poiché in attesa di un figlio. Per distrarsi durante le lunghe ore trascorse nella sua cella cominciò a ricamare delle croci e a pregare: a ogni 'punto nodo' corrispondeva ad un grano del rosario. Ricamo dopo ricamo creò un lavoro talmente tanto bello da attirare l'attenzione di una baronessa, che decise di farle avere la grazia.


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