Il Territorio

Dalle dune di Porto Pino al deserto di Piscinas

La varietà dei paesaggi della Sardegna stupisce sempre. Fra acque cristalline, montagne aspre e lunghe distese verdi, che si alternano ai campi di grano giallo dorato. Lungo la costa sud occidentale, probabilmente la più selvaggia dell'isola, poi si apre addirittura un deserto: le dune di Piscinas, fra le più alte d'Europa.


Come arrivare a Piscinas Se si sono già viste le dune di Porto Pino, vale la pena fare altre due ore di macchina per raggiungere Piscinas, nel bel mezzo della Costa Verde. Terra ricca di miniere e villaggi abbandonati, con architetture che sebbene 'industriali' sono ricche di fascino. Per arrivare alla spiaggia basta percorrere la Statale 131 e da lì svoltare per Arbus, proseguendo in direzione Ingurtosu, in un itinerario che da solo vale il viaggio.

Le dune Arrivati a Piscinas, non si può non restare sbalorditi di fronte alle sue dune dorate, alte fino ad una sessantina di metri ed estese verso l'entroterra per circa due chilometri. Ancora più bello è camminare fra le sue sabbie scolpite dal vento di Maestrale, magari al tramonto, e godersi lo spettacolo del sole che scompare nel mare dalla loro cima. Se si è fortunati, fra i cespugli di ginepri e i gigli marini si può avvistare anche qualche cervo sardo.

Il paradiso dei surfisti e dei naturisti
Nel mese di giugno, lungo i chilometri di spiaggia di Piscinas può invece capitare di imbattersi nelle tartarughe Caretta Caretta, intente a deporre le loro uova. Ma questo litorale può dirsi un paradiso anche per altri motivi. Per i surfisti, che qui trovano vento e onde lunghe in abbondanza per la maggior parte dell'anno. Per i pescatori, grazie alle acque ricche di orate, ombrine, saraghi, mormore e razze, e per i sub, che a pochi metri dalla riva possono vedere il relitto di un vascello naufragato circa 200 anni fa con il suo carico di piombo. La spiaggia è rinomata anche per la presenza di un'area per i naturisti e di un resort ricavato dalla ristruttuazione di un magazzino minerario, dichiarato Monumento Nazionale dal Ministero per i beni e le attività culturali.

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