Il Territorio

Il mirto, profumo di Sardegna

Uno dei simboli della Sardegna è il mirto, che cresce praticamente in tutta l'isola e le da quel suo inconfondibile profumo. Utilizzato come decorazione durante le festività religiose, per insaporire il maialino arrosto e come ingrediente fondamentale di un celebre liquore.

Rosso o bianco?
C'è chi lo usa anche in profumeria ed erboristeria per le proprietà astringenti del suo olio, ma il mirto da il meglio di se in un bicchiere ghiacciato. Si può degustare in due versioni: rossa, quella più tradizionale e dal sapore dolce con retrogusto di alloro, e bianca, più amara e decisa, ottima come digestivo. Gli ingredienti-base però sono sempre gli stessi, le bacche della pianta e le sue foglie messe in infusione per una o quattro settimane a seconda dell'intensità alcolica che si vuole ottenere.

Come si fa
C'è però una differenza fondamentale nelle ricette del liquore di mirto. Per quello rosso si utilizzano le bacche raccolte fra dicembre e gennaio, mentre per il bianco - che in alcune preparazioni casalinghe ha un colore verde chiaro, per via della clorofilla - servono le foglie, staccate dai rami in primavera. Il resto del procedimento è sempre lo stesso: si mette tutto in infusione in alcol puro a 95 gradi, si pressa e si filtra poi si prepara uno sciroppo di acqua e zucchero che viene fatto raffreddare e quindi aggiunto all'alcol privato dei residui di infusione. Prima dell'imbottigliamento il liquore va fatto riposare in luogo fresco e buio.

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