Il Territorio

Giba, il paese del pane

In Sardegna ci sono circa 400 varietà di pane. Il più conosciuto di tutti è forse il civraxiu, pagnotta di semola di grano duro dalla crosta croccante e dalla mollica morbida. Uno dei suoi centri di produzione è il paese di Giba, a 15 chilometri da Porto Pino.

Sua maestà su civraxiu
É il pane tipico della Sardegna meridionale, prodotto fra Campidano, Oristanese e Iglesiente fin dal tempo dei Romani. Per alcuni le sue origini sarebbero da ricollegare al legionario Ciro, sbarcato in Sardegna nel 235 a. C., che ricompensò una vedova di Sanluri e il figlio Vargiu che lo avevano curato quando era ferito costruendo un grande forno. Da qui sarebbero usciti i pani poi ribattezzati dagli abitanti della zona come Ci-Vargiu, dalla fusione dei nomi Ciro e Vargiu. Secondo altri studi, il nome civraxiu deriverebbe dal latino cibarius. Preparato in forme da due chili, ma disponibile anche in formati più piccoli, si conserva per diversi giorni e si accompagna alla perfezione a zuppe e pomodori freschi.

La sagra di Giba
I paesi per tradizione più legati alla produzione del pane sono Sanluri, Santadi e Giba, che gli dedica una sagra nella prima decade di agosto, da oltre 20 anni. Tre giorni di appuntamenti, che cominciano con l'allestimento nella piazza del comune di forni tradizionali costruiti con i mattoni in fango e paglia (ladiri) dove vengono cotte pagnotte condite nei modi più diversi: con formaggio, ricotta, olive o con la gerda, i cosiddetti ciccioli di carne di maiale. Alle degustazioni, in abbinamento con robusti bicchieri di vino, si accompagnano laboratori di panificazione (anche per bambini), esibizioni di gruppi folk e l'esposizione di 'Sa domu de su massaiu', presepe in movimento che raffigura il mondo agropastorale sardo tradizionale.

Il pane delle feste Oltre al civraxiu, a Giba si preparano ancora oggi diversi tipi di pane anticamente collegati alle festività religiose. Il più famoso è su coccoi, piccola opera d'arte dove l'impasto viene lavorato a formare delle piccole punte, spesso decorato, ad esempio per la Pasqua, quando viene sfornata anche sa pippia cun s'ou, bambolina di pane con un uovo in corrispondenza della pancia, come augurio di fecondità. Su pani se saba, insaporito con la saba, cioè la marmellata di uva, era tipico della giornata di Ognissanti.

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