Sapori di Sardegna: il carciofo spinoso

Nell'entroterra di Porto Pino, fra Santadi e Giba, si produce uno dei caposaldi della cucina sarda: il carciofo spinoso Dop. Base di numerose ricette a base di pasta, carne e pesce.

Carciofo Dop Profumo intenso di cardo, foglie verdi con sfumature violacee e grosse spine gialle. Sono le principali caratteristiche del carciofo spinoso sardo, uno dei prodotti tipici più amati dell'isola, che ha ricevuto la Denominazione di origine protetta nel 2011. Un riconoscimento prestigioso, che arriva circa 100 anni dopo l'inizio della coltivazione di questo ortaggio, che ha acquisito la fama al di fuori dei confini della Sardegna negli anni Sessanta, quando costava 40 lire a pezzo. Più o meno l'equivalente dei nostri 4 euro.


La sagra di Masainas Le aree di produzione del carciofo sardo nella provincia di Carbonis Iglesias comprendono i territori di Piscinas, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias, Villaperuccio, Giba e Masainas. Quest'ultimo paese dedica al re degli ortaggi isolani una frequentatissima sagra, in calendario nel mese di aprile. Il programma della manifestazione, inserita nella rassegna Primavera Sulcitana – Sulcis in Food, prevede degustazioni a base di carciofi, un trenino turistico fra le carciofaie e i vigneti del Carignano, gli stagni di Baiocca e Porto Botte, laboratori di panificazione, spettacoli e la mostra mercato Is Furriadroxius.

Ricette dal cuor di carciofo Il carciofo è il re di tante ricette tradizionali sarde: dagli spaghetti con i ricci di mare agli gnocchi, dall'orata con zafferano allo spezzatino di agnello, passando per le seppie e l'insalata con la bottarga di muggine. Ma prima di cucinarlo è bene tenere a mente un consiglio fondamentale: una volta pulito e tagliato va immerso completamente in una soluzione di acqua fredda e succo di limone, onde evitare che si annerisca. Per non pungersi e macchiarsi le mani, poi, meglio indossare dei guanti.