Il Territorio

Sua maestà il pino di Aleppo

La località di Porto Pino prende il nome dall'estesa pineta che la circonda, e che qualche secolo fa ricopriva l'intera costa del Sulcis. Qui vivono rari esemplari di pino d'Aleppo e ginepro coccolone, che spandono nell'aria il loro inconfondibile profumo.

Gli utilizzi del pino d'Aleppo Fu proprio la massiccia presenza di pini d'Aleppo ad attrarre su questi lidi i Fenici intorno all'VIII secolo, che qui fondarono una città e si dedicarono all'estrazione di arenaria, diffusa lungo la costa che si estende da Porto Pino a Cala Su Turcu. Fra le attività predilette dai coloni arrivati dall'odierno Libano c'era anche la costruzione di barche, realizzate proprio con il pregiato legname di cui era ricca la zona, particolarmente resistente al vento e alla salsedine. I tannini presenti nella sua corteccia venivano utilizzati anche come coloranti per le reti da pesca mentre la resina era un ingrediente fondamentale di prodotti di profumeria e di medicinali.

Il ginepro coccolone Il litorale di Porto Pino, che in passato appariva sulle carte con il nome di Phoenus Portus (Porto dei Punici), vede la crescita spontanea di diversi esemplari di ginepro coccolone, arbusto che può raggiungere anche i 10 metri di altezza, particolarmente utile per il consolidamento delle celebri dune. Il nome di 'coccolone' gli deriva dalle cosiddette 'coccole', falsi frutti di cui sono golosi gli uccelli.

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