Il Territorio

A Sant'Anna Arresi si va a scuola di poesia... in sardo

Per tutto il mese di maggio 2017 a Sant’Anna Arresi si può partecipare ad un laboratorio gratuito di poesia in lingua sarda e apprendere i segreti nascosti dietro a canti come i mutetus e le repentinas. Un'antica tradizione, questa, da tramandare anche alle nuove generazioni. 

Laboratorio a Sant’Anna Arresi 

La tradizione poetica orale della Sardegna è composta da quattro modi di cantare: l’ottava logudorese, la cantada campidanesa, i mutetus e il canto a sa repentina. Proprio questi ultimi due sono protagonisti del laboratorio per la promozione e valorizzazione della lingua sarda e della poesia estemporanea campidanese organizzato nel mese di maggio 2017 dall'Ufficio della lingua sarda del Comune di Sant’Anna Arresi, a pochissimi chilometri da Porto Pino. Il corso, organizzato con il supporto dell’Associazione culturale Arrepentina e Mutetus di Segariu, è gratuito, aperto a tutti e gli incontri sono in calendario il 19, 24 e 27 maggio 2017 dalle ore 18, nella sala consiliare del municipio. 

L'arte de is mutetu 

Entrambe sono due forme di improvvisazione poetica, cantate, ma mentre 'sa repentina' si basa su "un alto numero di versi settenari strutturati secondo schemi metrici differenti” (questa la definizione da studiosi) su mutetu (o mutettu o Trallallera) può avere due forme: breve (o mutetu a dus peis) e lunga (mutetu longu o a otu peis). Il mutetu lungo si basa su una metrica alquanto complessa, e solo pochi cantadoris in grado di improvvisare il mutetu breve sono in grado di comporre correttamente su mutetu longu. Il mutetu si compone di due parti: una sterrina, di otto-nove o dieci versi nel caso del mutetu longu, due nel caso del mutetu a dus peis, e una rima (o corbetanza / crobetanza), di due versi. Il mutetu longu può essere 'a spàinu' - senza un ordine prefissato nella stesura della sterrina rispetto all'ordine in cui appaiono le parole all'interno della cubertanza - e 'a schina de pisci' o 'in arrègula', dove la sterrina rima le parole della cubertanza, seguendo un ben preciso percorso a zig-zag che va dall'ultima parola della cubertanza, a ritroso, fino alla prima.

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