Il Territorio

Valli di Porto Pino Igt, il vino dei Fenici

Porto Pino non è solo un luogo di vacanza ma anche una zona di produzione di un vino Igt dalle origini antichissime, conosciuto fin dall'epoca dei Fenici e particolarmente apprezzato dai Romani.


Dove si produce Secondo l'Atlante dei vini l'indicazione geografica tipica 'Valli di Porto Pino' è riservata a vini bianchi, rossi e rosati anche nella tipologia frizzante, ideali compagni di tavola di piatti a base di carne, pesce arrosto e in salsa, formaggi di media stagionatura. Tutti nati dalle uve raccolte nei vigneti che si estendono fra i paesi di Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Santadi, Sant'Anna Arresi, Tratalias, Villaperuccio e Teulada. E provenienti da viti allevate ad alberello su terreni sabbiosi e calcare, esposti ad un clima caldo-arido in estate e temperato d’inverno. La raccolta, secondo il disciplinare di produzione, inizia a fine settembre e termina la prima-seconda decade di ottobre.

Una lunga tradizione Da queste parti si fa il vino più o meno dall'VIII secolo a.C., quando i Fenici, che per lungo tempo avevano intrattenuto relazioni commerciali con le popolazioni della Sardegna, decisero di fondare la colonia di Sulki nell'isola di Sant’Antioco, per poi espandersi a Monte Sirai e a Porto Pino, dove costruirono una città portuale. Qui iniziarono a coltivare la vite, pratica in uso almeno fino all'Alto Medioevo, e poi ripresa, dopo anni di abbandono, ai tempi della dominazione spagnola: si deve agli Aragonesi, ad esempio, l'introduzione di nuovi metodi di coltivazione e persino di nuovi vitigni, fra cui il Carignano, ora simbolo vitivinicolo del Sulcis.

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