La ricetta La focaccia ai pomodori di Teulada

Fra i piatti tipici più appetitosi che si possono assaggiare nei dintorni di Porto Pino c'è la cosiddetta 'focaccia di Teulada', pagnotta di semola di grano sardo macinata a pietra e lievito madre di grano duro farcita con i pomodori.

Pane o pizza? Chi l'ha mangiata una volta non la dimentica più. Fragrante e saporita la focaccia di Teulada, chiamata anche 'gillantiri', un tempo si preparava utilizzando gli avanzi dell'impasto del pane civraxiu, che venivano poi farciti con verdure di stagione: pomodori in primis, ma pure cipolle e melanzane. Una ricetta semplice a cui il paese di Teulada dedica persino una sagra che si tiene da qualche anno nel mese di agosto, con la vendita di focacce preparate e cotte sul momento nel forno a legna, spettacoli e concerti.

Come prepararla Per farla anche a casa propria si comincia impastando un po' di lievito madre - o una bustina di lievito di birra - con 200 grammi di farina di grano duro e acqua tiepida. Si fa riposare il tutto per una notte al caldo, coperto da un panno di cotone, e il giorno dopo si aggiungono 300 grammi di farina, 500 grammi di semola, un bicchiere d'acqua e uno d'olio extravergine d'oliva, un pizzico di sale. Una volta lavorata la pasta fino a renderla omogenea e morbida si lascia nuovamente al riposo per due ore, sempre al coperto, fino a quando non avrà raddoppiato il suo volume. Poi si divide in un due panetti: il primo si stende, si dispone su una teglia con il fondo unto con l'olio e si riempie con pomodori rossi tagliati a cubetti - o altre verdure a proprio piacimento - uno spicchio d'aglio, qualche foglia di basilico, un pizzico di origano e ancora un filo d'olio. Il tutto si ricopre con il disco di pasta ricavato stendendo l'altro panetto, avendo cura di farlo combaciare con la parte inferiore della focaccia e di chiudere bene il bordo. Si inforna a 200 gradi e si fa cuocere fino a quando la focaccia non sarà bella dorata: allora sarà pronta per essere gustata.