Il Territorio

Il mistero del porto di Melqart

Il mare di Teulada, nelle vicinanze di Porto Pino, nasconde una delle maggiori meraviglie archeologiche della Sardegna: il porto sommerso di Melqart, il più grande del Mediterraneo antico.

Porto fenicio, romano e cartaginese
Un soggiorno a Porto Pino può essere l'occasione per tentare un'immersione inedita, alla ricerca del porto di Melqart costruito dai Fenici e già descritto dal geografo greco Tolomeo (quello per cui il Sole ruotava intorno alla Terra) nel I secolo dopo Cristo come il Portus Erculi, dedicato al dio della navigazione. Utilizzato in seguito dai Cartaginesi e dai Romani, poteva ospitare fino a 400 navi, e la sua sua antica imponenza è testimoniata dai muri che giganteggiano solo due metri sotto la superficie dell'acqua, fra banchi di pesci e alghe danzanti.

Resti ancora da scoprire
Secondo alcuni archeologi, la rada che si apre di fronte a Capo Malfatano - il cui nome deriva dal toponimo arabo 'Amal Fatah' ovvero luogo della Speranza - sarebbe stata la base della flotta militare cartaginese che controllò il Mediterraneo occidentale fino al 146 a.C., anno in cui i Romani vinsero l'ultima guerra punica e si impadronirono di tutto sino allo stretto di Gibilterra (le Colonne d'Ercole, appunto). La vera storia di quell'epoca è ancora tutta da ricostruire e raccontare, ma intanto ci si può immergere alla scoperta di questo sito così misterioso fra resti di edifici, strade e banchine.

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